
POLITICA: UNA QUESTIONE DI CULTURA

MASSIMA FELICITA’, DIVISA SUL MAGGIOR NUMERO
UNA STORIA CHE HA PER PROTAGONISTA “IL CATTIVO RENDIMENTO SCOLASTICO”

Una storia che ha per protagonista «il cattivo rendimento scolastico»
Un lusso che mi concedo non appena mi è possibile è sprofondare sul divano della mia cara amica Milvia e parlare con lei per ore di ragazzi e di scuola. Milvia, più grande di me di una ventina d’anni, è stata insegnante appassionata e brava di Lettere alla scuola media e prima, per mentre studiava all’università, maestra alla scuola elementare. Erano gli anni della contestazione, erano gli anni in cui Milano raccoglieva un flusso importante di immigrati dal Sud e Milvia ha dedicato il suo sapere e la sua energia buona sempre a scuole di periferia dove, se le era possibile scegliere, si faceva assegnare alle sezioni più deficitarie.
Se da sempre mi è evidente e cara la sintonia dei nostri cuori e del nostro modo di intendere l’insegnamento, mi colpiscono ogni volta le assonanze fra quel suo tempo e questo nostro tempo, fra i problemi di quella scuola e i problemi di questa. Mutatis mutandis, la fotografia ha gli stessi contorni, la stessa luce, gli stessi colori.
Custodisco nella mia libreria la ponderosa tesi di laurea in Lettere della studentessa Milvia Fioroni, discussa nell’anno accademico 1969–70, con il titolo: «Ricerca di cause di cattivo rendimento scolastico in classi del secondo ciclo di scuola primaria e metodologia di recupero». L’ho letta, sottolineata ed è per me fonte di ispirazione continua e di aiuto per non cadere nella troppo facile e comune “lode del tempo che fu” e per trarne sempre nuovi spunti di riflessioni. Abbiamo pensato di proporne alcuni pezzi nel nostro blog, con l’augurio e la speranza che aiutino a pensare, siano di ristoro e di sprone a fare di più e meglio, perché “i mali che affliggono la scuola, in definitiva affliggono la società”.
Cominciamo dalla introduzione.
Introduzione
Alcuni anni di insegnamento in una scuola elementare della periferia milanese costituiscono l’origine remota di questo lavoro.
L’incontro con la complessa realtà della scuola italiana, realtà molto spesso sconcertante ed amara, mi ha spinto a ricercare i fattori che stanno alla radice dei numerosi ‘mali’ che la affliggono e, in definitiva affliggono la società. In particolare mi ha colpito, a causa della sua notevole incidenza, il problema dell’insuccesso scolastico e il legame che quasi sempre si stabilisce fra l’insuccesso dell’alunno e la sua situazione socio-ambientale.
Il presente lavoro sul cattivo rendimento scolastico, e la ricerca delle cause che lo determinano, vuole pertanto essere un contributo — modesto, a causa della mia inesperienza e limitata preparazione, e iniziale — alla ricerca dei motivi che originano questo fatto e del perché la scuola non riesca a riaccettare dall’ambiente i fanciulli che ne sono vittime.
Il lavoro si articolerà in tre parti: la prima cercherà di reperire e inquadrare i possibili fattori di insuccesso, quali emergono attraverso il contributo degli studi che sono stati svolti circa questo problema, così in Italia come all’estero.
La seconda parte cercherà di reperire, nella realtà concreta di un quartiere periferico, le situazioni di disagio e i condizionamenti che impediscono al fanciullo di ‘rendere’ in modo adeguato.
La terza parte si propone di indicare alcune linee programmatiche per una nuova metodologia di recupero, che si fondi su una visione realistica e globale dell’insuccesso scolastico; questa ultima parte sarà svolta tenendo presenti in particolare modo le carenze e le forme patologiche emerse durante la ricerca sul campo.
Il taglio di tutto il lavoro sarà pedagogico, anche se saranno tenuti presenti i contributi delle varie scienze dell’uomo, in particolare la sociologia e la psicologia, al fine di avere una visione positivamente fondata del problema che si intende affrontare.