
MA NOI RIUSCIAMO A “SENTIRCI” MONDI?

UN ANNO DI ENERGIA
L’OCCHIO AZZURRO DELLA FORTUNA

I miei oggetti preferiti li tengo in camera mia, su uno scaffale altissimo: quasi neanche li guardo tanto sono preziosi e tanta è la paura di rovinarli. Infatti quella volta che ho perso il mio portafortuna ero veramente disperata! Lo avevo acquistato durante un viaggio in Turchia ed è il tipico portafortuna del luogo, a forma di occhio azzurro. L’ho cercato ovunque, poi mi è venuto in mente di controllare là dove l’avevo lasciato l’ultima volta, cioè nella tasca dello zainetto rosso dopo una partita a pallavolo, fondamentale per vincere il campionato. Aveva funzionato, avevamo vinto! Mi sono messa a cercare fra gel igienizzanti, fazzoletti, cartacce: non era certo il luogo migliore per conservarlo e temevo che si fosse danneggiato, ma tanto nemmeno lì l’ho trovato…
Solo allora mi sono ricordata di avere già spostato il portafortuna, ma chissà dove! Ho cercato nei cassetti della scrivania, sulla libreria, nel cestino… niente non c’era più: l’avevo perso ed ero sconfortata, delusa, preoccupata e triste al pensiero di avere perso un simile ricordo, ma certamente anche al pensiero che, insieme a esso, avevo perso la fortuna! La mia ansia e la mia preoccupazione erano accresciute dal fatto che l’indomani avrei avuto un torneo di tennis fondamentale per rimontare nella classifica finale di quest’anno. Ero convinta che senza il mio magico portafortuna non sarei riuscita a combinare molto e invece ecco che, il giorno successivo, con mia grande sorpresa, ho vinto il torneo!
Solo qualche giorno dopo mio cugino mi ha riportato ringraziandomi il portafortuna: ecco dov’era, lo avevo prestato a lui per una serie di partite di calcio della sua squadra.
E così ho capito che il mio portafortuna ero io a farlo funzionare, credendo in me stessa!