
C’ERA UNA VOLTA LA SCUOLA MEDIA (parte 7)

CINQUE PIETRE PER COSTRUIRE LA LEGALITÀ
CHI STUDIA MUSICA COLTIVA BELLEZZA

“Anche in contesti complessi, la musica non fa assistenza, ma assorbe le fatiche e insegna che dentro a ciascuno c’è qualcosa di bellissimo e ben più forte dei facili richiami di un mondo che illude di felicità spicciole.”
Con questa convinzione forte, Pinuccia Gelosa ha accolto la sfida di diventare direttore artistico del Centro di cultura musicale che la Piccioletta Barca ha voluto aprire a fine 2022 nel quartiere in cui opera. Un centro dedicato ai ragazzi tra gli 8 e i 14 anni, in cui vivere un’esperienza di crescita attraverso la musica, studiando uno strumento, cantando nel coro e soprattutto affinando l’orecchio, la mente e il cuore attraverso gli incontri di guida all’ascolto.
Gallaratese, pianista da sempre, una vita nella musica con un percorso artistico non comune. Da concertista ha ottenuto importanti qualificazioni in concorsi musicali. Come compositrice, ha costruito incontri tra musica e parole sui testi poetici di Sara Maino. E’ instancabile insegnante di pianoforte. Ha fondato e dirige il coro dell’Allegro Moderato, scuola di musica per persone con disabilità.
Un percorso molto ricco, il tuo, e molto poco da musicista individuale come lo studio del pianoforte farebbe, invece, immaginare. Come racconteresti la tua storia?
“Ho studiato il pianoforte con passione: è uno strumento individualista, capace di bastare a se stesso, con un enorme repertorio dedicato. Io, però, ho sentito da subito la mancanza e il desiderio della musica d’insieme. Seguendo il corso di Didattica musicale a Novara ho cominciato a vedere il pianoforte come uno strumento di accompagnamento, in dialogo con gli altri strumenti. E da lì, il mio pensiero sulla musica è cambiato, non più un atto autoreferenziale, ma il desiderio e il piacere profondo di suonare per altri e con altri. E ammetto di avere ricordi bellissimi dei concerti di musica d’insieme, dei concorsi a cui si arrivava condividendo le ansie e le piccole disavventure e avventure, tipiche di trasferte e spostamenti.”
Come sei approdata al binomio musica e disabilità?
“La vita è fatta di incontri e opportunità. Ho avuto l’occasione di conoscere PierAngelo Sequeri, musicologo e creatore della Fondazione Esagramma, dove si svolgono percorsi riabilitativi e terapeutici attraverso la musica per persone con difficoltà psichiche e mentali. Ho potuto approfondire quel tipo di lavoro con la musica, che in Allegro Moderato abbiamo voluto ampliare e perfezionare: non musicoterapia, ma musica a servizio della possibilità di essere, esprimersi e stare bene, questa forza terapeutica è implicita nello stesso studiare e fare musica, anche se in forme facilitate. Proprio perché la musica è un linguaggio potente, che arriva a chiunque, anche senza parola, anche senza la conoscenza perfetta della grammatica e della sintassi.”
Ed ora eccoti a Baggio a guidare un Centro di cultura musicale. Che cosa ti ha spinto qui?
“Mi verrebbe da dire che l’amicizia è un ingrediente potente. Conosco Beatrice Gatteschi [Presidente della Piccioletta Barca, ndr] da tanti anni, è una delle voci del coro dell’Allegro Moderato e sono stata maestra di pianoforte dei suoi figli. Nello stesso coro canta Lucia Cauchi [socia e componente del direttivo della Piccioletta Barca, ndr]. Tra noi c’è un legame di fiducia forte che ha reso molto naturale investire in questa esperienza sperimentale. Sperimentale, perché in questa zona mancava una realtà musicale e perché quello che proponiamo è più che lo studio di uno strumento, è un percorso di crescita nella cultura in senso ampio: la musica, qui, ma anche la letteratura e l’arte, in unione di visione e progetto con le attività della Piccioletta Barca.”
Qual è la proposta musicale del Centro?
“La musica non fine a stessa, ma come completamento della crescita. Ai ragazzi offriamo un’esperienza estetica, di conoscenza e cura del bello, attraverso la bellezza della musica stessa. Un’esperienza di relazione, perché da subito si è invitati a suonare insieme, a crescere in competenze da mettere a servizio degli altri. Un’esperienza artistica, perché la musica diventa grande con chi la studia, si trasforma nel tempo, rende più profondo l’ascolto di se stessi e degli altri. Adottiamo un metodo in cui si impara da subito a suonare insieme.”
In occasione del Natale, i piccoli musicisti, avviati agli strumenti da meno di un mese, hanno eseguito “Jingle Bells” unendo i loro strumenti. “Sono stati talmente contenti, che adesso sono loro a chiedere quando sarà possibile suonare nuovamente insieme e arrivano un quarto d’ora prima o vanno via un quarto d’ora dopo, per provare a eseguire pezzi a più mani.”
Nel Centro di cultura musicale della Piccioletta Barca i ragazzi trovano lezioni di pianoforte, violino, violoncello, flauto traverso, clarinetto, sassofono, chitarra, il coro dove scoprire la voce e imparare divertendosi letture ritmiche e teoria musicale e le guide all’ascolto.
Che cosa sono le guide all’ascolto?
“Le guide all’ascolto sono un modo fertile per fare propria la musica. La musica è un mondo molto più ampio del solo saper suonare uno strumento, è conoscenza, curiosità, esplorazione, è mente aperta e orecchio capace di ascolto. Si può diventare grandi e fini conoscitori di musica, senza dover essere grandi musicisti. Le “guide” servono a questo: mettono insieme autore, contesto storico, scrittura musicale in relazione ai temi culturali delle diverse epoche, sonorità, strumenti e capacità di cogliere nell’ascolto la molteplicità dei contenuti. Sono occasioni preziose per radicare la passione, capire la musica, per inciderla nella mente in modo indelebile e sono i momenti condivisi con i ragazzi che, in Piccioletta, seguono i percorsi legati alla letteratura e le grandi opere. I piccoli soci (chi aderisce ai corsi diventa socio della Piccioletta Barca — ndr), musicisti e non, hanno in comune il tema di studio dell’anno, che attualmente è il futuro, approfondito attraverso arti diverse: la musica e la parola.”
A quasi tre mesi dall’inizio di questa avventura, che consiglio daresti ai piccoli musicisti del Centro?
“A chi ha appena iniziato a conoscere uno strumento direi che ogni nota studiata e suonata è qualcosa in più per la sua vita e di non rinunciare a studiare e suonare quella singola nota, mai. A chi è qui per proseguire uno studio già avviato direi di non smettere di studiare con profondità: la musica è un privilegio, è un’arte che ti sta vicina, che conosce ed è complice dei tuoi sentimenti. Le cose vere, però, richiedono fatica ed è quella fatica a renderle preziose. La musica non va subita, va vissuta, ma quella libertà espressiva si raggiunge davvero solo studiando. E deve essere uno studio quotidiano e costante. La sfida per gli insegnanti è coltivare la motivazione all’impegno. Occorrono elasticità e compromessi per non scoraggiare il desiderio, per alimentare, in primo luogo, la passione, il coinvolgimento e arrivare, poi, alla consapevolezza di un metodo rigoroso. Questa esigenza deve nascere dai ragazzi stessi.”
Visto che parliamo ai ragazzi, sempre armati di cellulari e immersi in mille app di ogni genere, chiudiamo la nostra chiacchierata creando una playlist che potremmo suggerire a un pianista in erba.
“Per un pianista, non si può prescindere dal Romanticismo. Metterei in lista sicuramente Chopin che ha composto praticamente solo per il pianoforte, ma non potrei fare a meno degli Adagi sublimi di Beethoven e di quelli di Mozart, tutti, da genio quale era, scritti in tonalità maggiore. Infine, anche se non prettamente pianistico, Strawinsky, per la poliritmia e la musica fuori dalle regole del sistema tonale.”
Le lezioni del Centro di cultura musicale della Piccioletta Barca si svolgono di pomeriggio, dal lunedì al venerdì, nelle aule della scuola primaria Valdagno, in via Valdagno 8, Milano.
Per informazioni: info@lapicciolettabarca.org
il Centro di cultura musicale ha il contributo di Fondazione di Comunità Milano.