
IL TRIBUNALE DELLA PROPRIA COSCIENZA
IL TEMPO

“Spazio indefinito nel quale si verifica l’inarrestabile fluire degli eventi”: questa è una delle tante definizioni che il dizionario italiano associa alla parola tempo.
Forse non ci si pensa mai, ma il tempo accompagna le nostre vite ogni istante, è una cosa talmente grande che trovare le parole per scrivere questa riflessione sarà difficile. Non ci si rende neanche conto di quanto il tempo passi velocemente o meglio, lo si sa ma è una cosa talmente normale che nessuno ci fa mai caso e frequentemente si tende a non dare importanza alle persone e ai piccoli attimi che ci circondano.
Qualche mese fa mi è capitato di assistere a una scena che mi è rimasta impressa: un signore anziano seduto al tavolo di un bar con suo nipote, una bellissima immagine, se non fosse che il ragazzo, al posto di conversare con il nonno, aveva il telefono fra le mani e questo gli oscurava la vista dell’anziano. Spero che un giorno il giovane capirà di aver sprecato un’occasione che poteva trasformarsi in un ricordo magico!
Mi stranisce il fatto che ogni essere vivente percepisca il tempo in modo diverso; per esempio i cani non hanno la cognizione del tempo come la nostra e questa considerazione mi viene dall’osservazione del mio cane: quando esco di casa, e torno dopo pochi minuti, mi saluta come se fossero passate ore… carino da parte sua, forse tutti dovremmo essere così attenti agli altri!
L’essere vivente nel corso dei secoli ha affrontato l’evoluzione, una serie di cambiamenti fisici e mentali, un progressivo adattamento all’ambiente e alle condizioni di vita. È incredibile come l’evoluzione abbia portato l’uomo dall’emettere suoni rauchi con la bocca, fino a scrivere grandi opere letterarie, facendo la storia della letteratura mondiale, fino alla Divina Commedia!
Più piccola dell’evoluzione, c’è la crescita che determina le varie fasi della vita di un uomo: la crescita altro non è che un’evoluzione minore, fatta anch’essa di grandi momenti che però si svolgono solo all’interno della vita di un singolo individuo.
Sono tantissimi i film che parlano di tempo e credo che la maggior parte di essi racconti di viaggi all’interno del tempo, nel passato o nel futuro. Se io potessi tornare indietro, sceglierei di passare ancora qualche minuto con persone che oggi non ci sono più, o che non fanno più parte della mia vita per altri motivi. Penso per esempio alla mia bisnonna: quando se n’è andata, ero piccola e non ho avuto tempo di chiederle tutto ciò che dovevo chiederle né di dirle tutto ciò che avrei dovuto dirle.
Più che volgersi al passato, l’uomo tende maggiormente a voler conoscere cosa lo attenda nel futuro; spesso pianifica e elabora migliaia di progetti su qualcosa di ignoto, il che è come costruire piramidi su fondamenta deboli.
Meglio, secondo me, riflettere sul passato: credo, anzi sono convinta che ognuno di noi abbia una storia che lo contraddistingue da chiunque altro e se una persona non conosce la propria storia perché pensa di non averla o che essa sia poco significativa, allora non potrà mai capire quella di qualcun altro! Reputo che la cosa fondamentale per imparare a vivere sia non dimenticare mai il proprio trascorso.
Ogni volta che sento la parola tempo provo una sensazione di angoscia e di vuoto, non so nemmeno io il perché: forse è una parola talmente grande da occupare l’intero spazio della mia mente, innescando così una sensazione di vuoto! Ho letto un articolo che dice: il tempo è uno dei concetti più complessi nella storia del pensiero e diverse tradizioni hanno cercato di definirlo e comprenderlo in modi differenti. Continuava poi citando una infinità di scienziati e filosofi che si sono occupati del tempo assecondandosi o contraddicendosi, ampliando o riducendo uno l’idea dell’altro e tutto sembra incredibilmente giusto!
Penso che questo piccolo testo confermi l’idea che mi sono fatta mentre raccoglievo le mie riflessioni, ovvero il tempo rimarrà sempre uno dei più grandi e dei più complessi temi con cui l’essere umano si trovi a fare i conti. (Chiara S., III media)
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Che cos’è il tempo? Questa è la domanda che mi balenava in testa durante una camminata, quando, andando indietro nei miei ricordi, guardando i bambini al parco, notando i primi boccioli sui rami, mi resi conto di quanto il tempo fosse passato senza che neanche me ne fossi accorta. Notai allora quanto il tempo influisca sulla nostra vita, a volte sembrandomi eterno a volte diventando quasi soffocante. Fatto sta che da questa riflessione, il mio cervello continuò a generare domande su domande, fino a raggiungere il nucleo della questione: che cos’è il tempo? in quel momento realizzai di non avere una risposta precisa, il che mi sorprese perché il tempo è qualcosa che ci circonda ogni giorno e noi evidentemente non ci fermiamo mai a chiederci esattamente cosa sia. È per questo che intendo porre ordine a questo persistente dubbio.
Partendo con una vera e propria definizione, secondo il dizionario della lingua italiana il tempo è: «1. Uno spazio indefinito nel quale si verifica l’inarrestabile fluire degli eventi; 2. Una successione di istanti irreversibile». La riflessione che emerge da queste definizioni è la stessa: l’irreversibilità di ogni istante, il fatto che il tempo vada in un’unica direzione senza mai fermarsi o voltarsi indietro. Ciò ci fa intendere che ogni istante è prezioso, perché tornare indietro è impossibile. Sicuramente questa definizione fa crescere in noi una sensazione di angoscia, data dalla consapevolezza di essere insignificanti in confronto all’infinità del tempo, talmente vasto da essere inimmaginabile per la mente umana. Proprio da qui parte il dilemma dell’esistenza: quanta importanza potremmo avere noi umani, formiche, di fronte al tempo, qualcosa di cui non sappiamo neanche immaginare la grandezza? Non esiste una sola e unica risposta a questa questione: filosofi e scienziati ci hanno lasciato le loro riflessioni brillanti a riguardo ma lascerò che rimanga con un punto interrogativo, così che ognuno possa avere la propria opinione. Oltre a riflessioni filosofiche, gli studi sul tempo, durante i millenni, hanno portato per esempio alla definizione di “unità di misura”, che hanno semplificato la concezione del tempo sulla Terra. Questi parametri convenzionali del tempo hanno portato a una certa visione di quest’ultimo, una visione precisa ma riduttiva, visto che si basa solo su fattori riguardanti la Terra e il nostro Sistema solare, come il sorgere il tramontare del sole, il che è del tutto ragionevole: tali parametri infatti sono utili nella vita di tutti i giorni, soprattutto in una società basata sul lavoro che quindi ha la necessità di una ferrea organizzazione.
Nelle frasi precedenti, per descrivere il tempo, ho usato due aggettivi: infinito e ridotto. Da questo emerge che il tempo non ha un’unica grandezza, ma molto è dato anche dalla percezione che abbiamo del tempo e che cambia fra gli esseri viventi: per esempio, i cani hanno una percezione diversa dalla nostra! A pensarci, la percezione di noi essere umani può variare anche durante una stessa giornata: a volte sembra che il tempo scorra velocemente, mentre a volte abbiamo quasi la sensazione che si sia fermato. Noi, senza saperlo, assumiamo una visione del tempo diversa, in base ai cambiamenti che percepiamo: nelle situazioni in cui il tempo sembra lento, non avviene alcun tipo di cambiamento, è tutto uguale, dal che si può dedurre che noi concepiamo il tempo come cambiamento, sia a piccole che a grandi linee. Per grandi linee, intendo la Storia che è l’esempio calzante per capire quanto tempo il cambiamento siano collegati, basti pensare all’evoluzione dell’uomo. Per piccole linee, invece, si intendono i cambiamenti che avvengono durante il periodo di vita di un individuo, come la crescita, il mutare dell’ambiente circostante e perfino le piccole variazioni che avvengono nei mesi, come le stagioni, le settimane, addirittura ogni giorno.
Il tempo, come detto all’inizio, guarda in faccia solo al futuro mentre volta sempre le spalle al passato, senza mai cambiare direzione al suo sguardo, ma questo meccanismo può essere ingannato dalla mente umana attraverso la memoria che ha la capacità di recuperare il passato vissuto. Al contrario, a volte desideriamo scoprire il futuro, ma ancora non esiste uno strumento che ci permetta di farlo… forse un giorno esisterà o forse no, per fortuna o purtroppo…
Mettere per iscritto le mie idee, le riflessioni, i pensieri sul tempo mi ha aiutato a focalizzare l’argomento e a comprenderlo maggiormente, nonostante la sua complessità e l’estrema enigmaticità. (Viola C., III media)