
VITA DI GALILEO (parte 1)

VITA DI GALILEO (parte 2)
LA PICCIOLETTA SCRIVE

Il 13 ottobre 2023 l’Accademia, pietra angolare della Piccioletta Barca, di cui siamo particolarmente fieri, da socratica e quindi ricca di dialoghi, diventa platonica, trovando il proprio posto tra i testi letterari scritti. L’opera di esplorazione del pensiero, di ascolto, di dialogo di un intero anno, mirabilmente condotta da Beatrice e Roberto e sorprendentemente coadiuvata dalla presenza costante e dalla cura di tutti i ragazzi della PB che vi partecipano, prende forma nel primo dei Quaderni della Piccioletta Barca, il cui titolo deriva dalla parola protagonista dello scorso anno: Futuro.
Ed è di “FUTURO”, l’ultimo nato in casa PB, che vi parleranno i ragazzi dell’Accademia in questo scritto. Il mio unico contributo è il sonoro picchiettio sulla tastiera del computer, con l’unico scopo di riportare, così come mi sono state consegnate, le riflessioni dei ragazzi: il contenuto è interamente frutto del loro pensiero e soprattutto del loro cuore grande che tanto desidera esprimersi ed essere ascoltato!
Qualche giorno fa, di rientro da una delle nostre attività della PB, una ragazza che partecipa all’Accademia mi ha detto: Lucia, all’interno della PB tu sei la zia dei piccoli ma sei anche la mamma dei grandi.
Mi impressiona e allo stesso tempo mi emoziona molto sapere che i ragazzi mi abbiano investito del ruolo di “zia della PB”, posizione che mi permette di godere certamente di svariati privilegi.
Coinvolgere i ragazzi in una scrittura collettiva è impresa assai sfidante ma il rapporto complice e scanzonato che siamo riusciti a costruire insieme mi porta sempre a gettare il cuore oltre l’ostacolo, certa che dall’altro lato qualcuno lo maneggi con cura: è così è stato! Tutto è nato da una richiesta un po’ bizzarra, portata all’attenzione dei ragazzi tramite apposito gruppo whatsapp “segretissimo”, in cui millantavo la possibilità di rendere Beatrice e Roberto orgogliosi di noi attraverso la stesura di uno scritto che contenesse le nostre riflessioni sull’opera prima della Piccioletta Barca. Il metodo con cui approcciare un’opera lo conosciamo bene e siamo pure fortunati perché questo anno dedicato al “Futuro” lo abbiamo vissuto insieme pienamente, non c’è nulla da inventare, basta aprire la mente ai ricordi e raccontare.
Si parte!
La città di Dio, Agostino d’Ippona
“Ma il paradiso in terra non c’è, né potrà mai esserci. Ci fermiamo insieme a riflettere: anche la Piccioletta Barca è un progetto entusiasmante, ma non è il luogo della soluzione definitiva dove accomodarsi, perché è inteso anzitutto a rimandare ciascuno di noi alla sua vita e alla sua responsabilità, di ragazzo di oggi e di adulto di domani. «QUESTA CITTÀ DEL CIELO, ESULE SULLA TERRA, ACCOGLIE CITTADINI DA TUTTI I POPOLI», p. 62
In un paradiso si convive senza guerre o litigi ma le notizie dell’ultimo periodo ci riportano alla realtà: le guerre e i litigi esistono purtroppo. Anche la PB è una perfetta rappresentazione della realtà: durante gli incontri di Accademia ci capita spesso di confrontarci su vari argomenti e non sempre la pensiamo allo stesso modo: siamo persone diverse, con menti diverse e quindi con pensieri diversi! Ma sapete qual è il trucco? Bisogna essere in grado di ascoltare l’altro indipendentemente dal fatto che il suo pensiero è diverso dal nostro, è questo che mi hanno insegnato Beatrice e Roberto. La cultura aiuta a scoprire l’altro e nulla può fermare la cultura: chi non impara è destinato a commettere gli stessi errori del passato!
Chiara, autrice del libro “Futuro”
Le opere e i giorni, Esiodo
“Il progresso non è solo buono, né solo cattivo, come si gridano reciprocamente in faccia gli sfidanti del dibattito contemporaneo sterile e becero. Non è figura dai contorni netti e stagliati, ma dai margini sfumati e deboli; non è una autostrada a sei corsie, ma un sentiero di montagna che si arrampica fra strappi improvvisi e dolci declivi: si deve nutrire di coraggio e insieme di prudenza; di tenacia e arrendevolezza; di visione e di tradizione, di sogno e realtà..” «SOLO SPERANZA DENTRO L’ORCIO RIMASE», p. 37
Immaginatevi una grande cima, un ripido sentiero e una grande parete da scalare. La maggior parte di voi probabilmente rinuncerebbe ancor prima di aver messo piede sul sentiero. Una piccolissima parte, forse solo un paio di persone, deciderebbe di imboccare la salita. La strada è lunga, tortuosa, piena di sassi scivolosi, complicata. Strane voci si insinuano nella testa e urlano: chi te lo ha fatto fare! Per raggiungere la meta non serve la forza delle gambe, basta placare quelle voci ingannevoli, basta sovrastarle gridando: ho scelto io di tentare la salita. La montagna è una scelta, non un obbligo. Ecco io sono proprio quella ragazza che ha deciso di scalare la montagna. È vero, sono sempre stata un po’ diversa dagli altri, ma sono orgogliosa della mia di scelta di non rimanere a dormire il sabato mattina e di alzarmi per raggiungere i miei amici Accademici e ascoltare quello che i libri hanno da dirci. Durante la prima vacanza estiva Beatrice e Roberto mi hanno insegnato che scalare una montagna è una scelta che scaturisce da dentro, devi ascoltarla la montagna, nessuno riuscirà ad aiutarti se non lo vuoi. È un pensiero questo che ho fatto mio per le scelte di tutti i giorni ed è per questo che ho deciso di partecipare tutte le settimane all’Accademia e di studiare il latino il giovedì pomeriggio: tutte attività che, per me, saranno sempre preziose.
Arianna, autrice del libro “Futuro”
La musica degli Ainur, Tolkien
“Non esiste cosa che un cuore appassionato e attento debba considerare indegna di attenzione e dedizione: un nuovo incontro, un sentimento mai provato, la strada per andare a scuola, il platano sotto casa.” «L’INCANTO DA CUI TUTTO VENNE», p. 48
Sono tante le volte in cui si rifiuta un’offerta o una nuova esperienza senza stare a pensarci! Quando, per la prima volta a dieci anni, mi è stata presentata l’idea di partecipare ogni sabato all’Accademia, la mia mente da ragazzino che si intratteneva solo con i videogiochi, ha reagito quasi ridendo: perché dovrei fare altre due ore di scuola, per di più al sabato mattina?
Non mi ero soffermato sul fatto che si trattassero tante opere, che un numero considerevole di miei coetanei partecipasse con entusiasmo e che tutti i racconti che ascoltavo mi rendevano più positivo. A me bastava ricondurre quelle due ore alla scuola per escludere totalmente dalla mia testa l’idea di provarci. Tante volte dietro al totale disinteresse che si prova verso la novità si cela il rifiuto di sperimentare qualcosa che non ci convince totalmente e, solo per far pace con noi stessi, ci attribuiamo l’attitudine al disinteressamento. Non penso esista veramente qualcosa che non abbia il potere di suscitare in noi almeno un pizzico di attenzione, la nostra intera storia di esseri umani fonda le sue basi sulla curiosità e sulla scoperta; quasi fisiologicamente siamo sempre spinti a conoscere di più. Ripensando al canto di Melkor, nella musica degli Ainur, credo che ciascuno di noi dovrebbe, prima o poi, imparare a adattarsi all’iniziale sconforto causato da una piccola stonatura, per poi godere della grande orchestra che da quella stonatura si genera.
Mattia, autore del libro “Futuro”
Fahrenheit 451, Ray Bradbury
“Non sono le cose, né gli avvenimenti, né i temi a essere vivi, ma il loro significato. Per uscire dalle maglie del sistema non bastano i libri, c’è bisogno del loro significato; non sapere tante cose, ma avere tante domande è la via della libertà.” «COME SI DIVENTA VUOTI?», p. 100
«Non sapere tante cose, ma avere tante domande è la via della libertà» è una frase che reputo bellissima e, se ripenso alle innumerevoli volte in cui la nostra presidente, Beatrice, l’ha citata durante i nostri incontri, ne colgo ancor di più l’importanza. In effetti rappresenta la realtà, è perfettamente attuale nonostante sia stata scritta tanti anni fa, e io credo che il metodo della Piccoletta Barca si basi principalmente su questo concetto. Soprattutto durante l’Accademia, ho imparato che il modo migliore per conoscere il mondo è capirne il significato. Ho imparato che non è sufficiente mettersi in attesa degli avvenimenti, non basta vederli, bisogna guardarli dentro e capirne il vero significato. Vi chiederete: ma in che modo è possibile farlo? Vi svelo il nostro segreto: vocabolario alla mano, iniziate con lo scoprirne l’etimologia. Da lì tutto sarà più chiaro!
Gioia, autrice del libro “Futuro”
Utopia, Thomas More
“In fondo, la fantascienza, quella vera, non è mai solo divertimento, né intende davvero prevedere il futuro; piuttosto ci domanda: cosa accadrà se andremo avanti così? E se invece qualcosa cambiasse radicalmente, come reagiremmo, che ne sarà di noi? Si racconta sempre in funzione del presente, il futuro è solo uno specchio in cui riflettersi per riflettere..” «EPPURE CI SONO COSE CHE FANNO SÌ CHE IL MONDO SIA IMMONDO», p. 76
Quando penso alla Piccioletta Barca mi vengono in mente due buffe immagini: un piccolo specchio profetico e gli occhi di una vecchina veggente. Entrambi, guardandoti, rifletteranno un’immagine di te, ma la bellezza sta nel loro sguardo: nessuno di loro ti vedrà solamente per quello che sei in quel momento, piuttosto per quello che potresti diventare. Allo stesso modo, un banalissimo blocco di marmo, se forgiato da mani sapienti, potrà diventare la più bella delle statue.
Eduardo, autore del libro “Futuro”
Sull’Oceano, Edmondo de Amicis
“Il segreto della riconciliazione sembra dunque questo: qualcuno che non ricambi il male con altro male, qualcuno che, di fronte alla miseria, sia capace di rimanere umano. Una lezione per tutti: per i cuori infiammati degli emigranti e per le mollezze annoiate della prima classe.” «…SOL CON UN LEGNO E CON QUELLA COMPAGNA PICCIOLA», p. 118
Come esseri umani, troppo spesso cerchiamo di crearci una realtà tutta nostra per scappare dai problemi della vita e questo perché guardare da un’altra parte e fare finta di niente è più facile. Il vizio della società contemporanea è di vivere proiettata nel futuro, dimenticando che è il presente il momento in cui bisogna agire. È questo che ho imparato grazie alla Piccioletta Barca e grazie agli interessanti incontri e dibattiti che spesso ci propone.
Elisabetta, autrice del libro “Futuro”
Edipo Re, Sofocle
“Di fronte all’indovinello della sfinge – il primo grande indovinello della cultura occidentale – Edipo non esita: l’animale che all’inizio della vita si muove con quattro gambe, poi con due e, alla fine della vita, con tre è certamente l’uomo. Bravo Edipo, che però risolve l’enigma dell’Uomo come essere fisico, biologico, ma non capisce che, per la seconda volta, la sibillina sfida del sovrannaturale – poco importa se oracolo o mostro – riguarda la sua stessa identità: chi è l’uomo, cioè chi sei tu, che senso ha la tua vita, dove stai andando e perché?” «TERRIBILE COSA È IL SAPERE QUANDO NON GIOVA A CHI SA», p. 24
Il mondo è fatto di scelte, alcune di queste sono veramente difficili, ma io credo di aver fatto la scelta migliore: essere socio della Piccioletta Barca. I maestri della PB mi hanno aiutato a scoprire chi sono e mi hanno mostrato un futuro lontano, come l’oracolo ha fatto con Edipo. C’è però una cosa che mi differenzia da Edipo: nel mio futuro non dovrò uccidere nessuno, bensì essere una persona responsabile delle proprie azioni e consapevole che la cultura mi renderà libero di scegliere. È questo il motivo che mi spinge ad alzarmi il sabato mattina per partecipare all’Accademia: questa è una mia scelta e nessuno potrà dirmi il contrario. Conoscete quella motivazione che spinge gran parte degli adulti ad andare al mattino al lavoro? Sì, proprio quella: guadagnare soldi! Ecco io lo faccio per guadagnare cultura.
David, autore del libro “Futuro”
Paradiso XXV
“È la ragione più profonda dell’esistenza della Piccioletta barca: nessuno di noi, adulti, può sostituirsi ai ragazzi nel cammino di crescita, possiamo solo ricordare loro il compito, accompagnarli per quel breve tratto di strada che serve loro per incominciare a intuirlo e ricordare loro incessantemente che sono all’altezza di diventare quell’adulto che sono chiamati dalla vita a essere e che nessun ostacolo, nessuna obiezione li potrà mai fermare, lungo questa strada. Anche loro prenderanno cappello, è questa la nostra speranza.” «DANTE E IL (SUO) FUTURO», p. 134
Dante, nel suo lungo viaggio verso il paradiso, non è mai solo! C’è sempre qualcuno al suo fianco che lo accompagna: prima Virgilio e poi Beatrice. E noi giovani? Chi ci accompagna durante il nostro cammino che si chiama vita? Ricordo bene il giorno in cui, tornando da scuola con un volantino in mano, riuscii a convincere mia madre ad iscrivermi alla Piccioletta Barca. Inizialmente credevo che sarebbe stato un valido aiuto per il mio rendimento scolastico ma è stato durante la prima vacanza che mi sono sentita compresa per quello che ero e non per come apparivo. Da quel momento non mi sono mai più staccata da Roberto e Beatrice. Mi sento un po’ Dante, con mille paure e tanti dubbi, ma se tendo la mano io so che non sarò da sola. Cari lettori, credo sia difficile per voi comprendere la magia della Piccioletta Barca, probabilmente pensate che questi nostri maestri della PB ci stiano solamente buttando in testa nozioni su nozioni, ma vi assicuro che è tutto il contrario: ci insegnano a pensare, ci pongono davanti a temi difficili, a volte al di sopra delle nostre aspettative, ma non vogliono metterci in difficoltà. Il loro sogno è farci vedere la scultura che abbiamo dentro il nostro blocco di marmo, proprio come Michelangelo.
Cara Beatrice, ti ringrazio per il legame che siamo riuscite a costruire insieme, e per i consigli e le correzioni sugli errori che faccio. Ringrazio anche te, caro Roberto, perché semmai avrò bisogno so che ci sarai.
Nicolle, autrice del libro “Futuro”
Ecco qui: i ragazzi dell’Accademia, attraverso le loro intime riflessioni su “Futuro”, il libro che li ha resi autori per la prima volta, hanno voluto dimostrare il loro affetto alla Piccioletta Barca e ai suoi fondatori. Io, raccogliendo le loro riflessioni, ho voluto condividere con voi, lettori, il miracolo che ogni sabato si ripete quando la cultura e i ragazzi si incontrano a dialogare.
Nel caso ve lo steste chiedendo, anche io con grande orgoglio ho partecipato alla stesura del primo libro della PB, un po’ da dietro le quinte, raccogliendo in un fittissimo quaderno degli appunti i pensieri dei ragazzi durante gli incontri di Accademia. “Futuro” accoglie nella sua seconda pagina una dedica a me molto cara che recita così: “a Lucia”.
La mia personale copia del libro è resa ancora più preziosa da una frase di Beatrice e Roberto, scritta di pugno con quel bel colore blu tipico della bic, che completa la dedica così:
a Lucia,
la bambina migliore
e più vera
della Piccioletta barca